Decalogo Sindacale

I

Pacta sunt servanda. Le regole si rispettano sempre, anche quando sono scomode.

II

La contrattazione si apre solo quando c’è interesse ad aprirla.

III

La rappresentanza sindacale aziendale, organismo collettivo e rappresentativo dei lavoratori, è libera e sovrana nelle sue determinazioni e risponde primariamente ai suoi elettori

IV

Colpire l’azienda è inutile e dannoso. Bisogna colpire chi male la rappresenta. Orientare l’azione sindacale contro chi infrange le regole ha il pregio di colpire chirurgicamente il vero nemico, eliminando la fonte del vulnus e rispettando l’azienda, fonte di ricchezza e sorgente di lavoro.

V

I dirigenti svolgono un lavoro di massima responsabilità, devono usare la massima diligenza e quando sbagliano devono essere puniti con la massima severità. Non è giuridicamente né eticamente accettabile che un dirigente che affossa un’azienda o male la governa non sia adeguatamente sanzionato.

VI

Al rapporto di lavoro, come a qualsiasi contratto, dobbiamo riservare impegno e diligenza, così come all’azienda dobbiamo garantire obbedienza e fedeltà, ma sempre nei limiti della normativa che lo regolamenta. (nessuna discrezionalità o, peggio, spazi arbitrali, devono essere concessi alle aziende). Nella gestione del rapporto di lavoro, fuori dalle regole scritte, può valere solo e se non abusato, il principio di reciprocità. (sintetizzato nell’espressione “Se ti concedo qualcosa io, qualcosa devi concedermi anche tu”)

VII

Chi, ad ogni livello della gerarchia aziendale, trasforma la necessità del lavoro in un attentato alla salute delle maestranze non è un dirigente, un collega o una controparte ma un nemico da combattere con ogni mezzo.

VIII

I problemi sindacali si affrontano e si risolvono nel più breve tempo possibile (devono parlare i fatti).

IX

La contrattazione collettiva non deve limitarsi a disciplinare i rapporti tra le parti, deve anche prevedere tempi e sanzioni da applicare per la parte inadempiente.

X

I dirigenti sindacali dI AZIONE SINDACALE non partecipano a trattative dove sono in conflitto di interesse o potenzialmente sotto ricatto e non partecipano a negoziazioni dove si disattendono i valori distintivi dell’Organizzazione