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La nuova Cosmogonia entra in Azienda

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Venerdì 18 novembre 2022 abbiamo potuto assistere nei nostri ruoli sindacali ad una riunione di vertice di una primaria Azienda italiana;

non dirimente il nome dell’ Azienda ma piuttosto il pathos che si è respirato in tale riunione e che facevano trasparire sia gli Organi aziendali preposti della stessa sia alcuni Dirigenti Sindacali.

In una parola: smarrimento

La situazione di coloro che vi lavorano è delicata e vi è massima attenzione e senso di responsabilità da parte di tutti, in primis proprio la parte datoriale, ad individuare soluzioni che la possano normalizzare passo dopo passo.

Tutte le sigle sindacali, nessuna esclusa tranne la CGIL che non era presente con suoi rappresentanti, hanno teso a dispensare ove consigli ove focus problematici concreti e reali al fine di dialogare con gli stessi vertici alla ricerca di compiere primi passi verso un ambiente lavorativo più umano.

Premesso ciò, tutto è certamente utile ad un miglioramento della realtà lavorativa e, proprio perché trattasi di realtà, vanno precisati alcuni aspetti sul piano ontologico prima di passare a consequenziali proposte migliorative sul piano pratico.

Il dipendente, così come il dirigente della parte datoriale, è individuo; innanzitutto individuo; in essenza individuo.

Ciò che abbiamo passato nel durante di questa realtà storica ha generato una introversione riflessiva tale che questa acquisizione di consapevolezza stia fiorendo sempre più preponderatamente; oltre il ruolo, oltre la persona così ben descritta da Luigi Pirandello, ad esempio, nel 1921 in la sua opera: Sei personaggi in cerca d’autore – Commedia da fare

Infatti, Sei personaggi in cerca d’autore è la prima rappresentazione artistica del confronto tra l’Io dell’autore e i fantasmi dell’inconscio che nell’ambito della psicologia dinamica dell’epoca fu al centro dell’immaginazione attiva di Carl Gustav Jung e Marie Louise von Franz, oltre che dello psicodramma di Jacob Levi Moreno.

La creazione dell’opera che cerca di emergere alla luce, corrisponde alla catarsi e alla realizzazione di un nuovo equilibrio esistenziale.

Un nuovo equilibrio esistenziale si sta facendo largo nelle nostre vite.

L’acquisizione di tale consapevolezza sarà la soluzione cardine su cui incentrare la pragma delle nuove politiche umane sia da parte datoriale sia da parte sindacale.

ed il cardine del cardine è: l’individuo nella sua essenza

citando testé la definizione Treccani di ciò che significhi individualità troviamo: In senso concr., individuo; unità indivisibile; persona di qualità singolari.

il riconoscimento della singolare individualità fa si che il focus delle nostre azioni si sposti lentamente dall’avere all’essere eliminando forme di conflitto divenute orami irrisolvibili differentemente.

E, per essere, dobbiamo, gioco forza, capire chi siamo individualmente.

Responsabilmente, nei rispettivi ruoli che ricopriamo, è dato lavorare verso l’aiutare tale acquisizione di comprensione consapevole.

Come?

Gli individui devono essere messi nelle condizioni di dedicare più tempo a se stessi

La settimana “corta” lavorativa (4×7) già adottata in fase sperimentale da molte aziende minori, verte in tal senso.

Gli individui devono riacquistare potere di acquisto

Attraverso remunerazioni che passino anche per il taglio del cuneo fiscale o aumenti salariali o, sempre da parte governativa, il recente taglio dell’IVA su beni di prima necessità; soprattutto attraverso la formulazione di una sovranità monetaria

Parte datoriale e parte sindacale devono concordare politiche volte ad agevolare tale acquisizione di consapevolezza

  • elasticità oraria
  • rimodulazione dei flussi e dei carichi di lavoro
  • rimodulazione dei Ruoli e conseguente intercambiabilità degli stessi per fascia di responsabilità e salariale
  • formazione
  • maggior ricorso al part-time con agevolazioni economiche previste ad hoc piuttosto che mere decurtazioni salariali

Sono enunciazioni di massima, sia chiaro, i cui deputati approfondimenti potranno essere affrontati proprio sotto forma di dialogo tra le parti sociali interessate.

La soluzione sta proprio nel lasciar spazio alla fioritura di tale nuova cosmogonia umana che coinvolge trasversalmente ogni relazione sociale delle nostre vite.

E’ una strada one way dedicata non più al solo mero profitto ma, sopratutto, al benessere di chi tale profitto lo genera in ogni ordine e grado.

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