Ieri, 18 luglio 2022, è apparso sulla Gazzetta Ufficiale un avviso di aggiudicazione di appalto, indetto dalla Zecca di Stato, per una fornitura di circa 7,2 MIL di euro di sistemi/macchinari da taglio per bobine di carta.
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Quanta carta dovranno mai tagliare alla Zecca di Stato per acquistare macchinari così sofisticati e costosi?
Soprattutto, quale tipo di carta? Soprattutto ancora, per stampare cosa?
Fosse che si stia affacciando la nuova Lira, scriviamo sin d’ora che sarà oggetto di studio approfondito e verifica a che sia recuperata l’idea di Aldo Moro di emettere biglietti di stato a corso legale senza bisogno di chiedere banconote in prestito via Bankitalia-Bce, perché così potremmo non soltanto assolvere i vari bisogni del popolo italiano ma recureremmo, altresì, la nostra sovranità monetaria.
Fu infatti così che i governi Moro finanziarono le spese statali, per circa 500 miliardi di lire degli anni ‘60 e ‘70, attraverso l’emissione di cartamoneta da 500 lire “biglietto di stato a corso legale” (emissioni “Aretusa” e “Mercurio”).
La prima emissione fu normata con i DPR 20-06-1966 e 20-10-1967 del presidente Giuseppe Saragat per le 500 lire cartacee biglietto di Stato serie Aretusa, (Legge 31-05-1966). La seconda emissione fu regolata con il DPR 14-02-1974, del Presidente Giovanni Leone per le 500 lire cartacee biglietto di stato serie Mercurio, DM 2 aprile 1979.

Questa cartamoneta non influirebbe sui parametri di Francoforte, non creerebbe debito e darebbe la libertà al paese di soddisfare tutte le esigenze di base della cittadinanza.